Delle donne nel real estate…
Pubblichiamo l’Editoriale che Guglielmo Pelliccioli, direttore de ilQI, ha dedicato alle donne nel Real Estate lo scorso 5 luglio anticipando la collaborazione con AREL.
di Guglielmo Pelliccioli
Non vorrei scomodare obblighi prescrittivi che impongono di portare il numero delle donne, in posizioni di responsabilità, almeno al pari di quello degli uomini. Non voglio nemmeno sostenere se ciò sia giusto o sbagliato, mi pare semplicemente che sia una questione di equità. Un po’ come impedire alle donne di votare ( e in Italia ci siamo arrivati 70 anni fa) o di celebrare la messa e i sacramenti religiosi ( e non ci siamo ancora arrivati dopo 2000 anni). Trovo onestamente corretto sentirmi rimproverare perché ai miei eventi il numero delle donne è sempre enormemente inferiore a quello degli uomini.
Ad esempio, nel nostro ultimo convegno del 29 giugno sugli asset immobiliari, su 25 relatori solo 2 erano donne. Non credo proprio che non vi fossero delle donne in grado di trattare con competenza e professionalità i temi del convegno. Quindi? Potremmo rispondere che i relatori ce li mandano le società che noi invitiamo ma sarebbe una risposta da Ponzio Pilato. In realtà siamo noi che scegliamo chi far intervenire ai convegni o agli altri nostri eventi. Solo che, quando componiamo i panel, ce ne dimentichiamo sempre o non diamo troppa importanza alla questione. Quindi è una nostra mancanza, punto. Per questa ragione stiamo chiedendo ad AREL, che è l’Associazione delle Ladies del Real Estate, di darci un supporto, segnalandoci loro associate da inserire tra i relatori nelle varie iniziative che organizzeremo. La stessa cosa vorremmo proporla ad Assoimmobiliare, Ance, Cncc. Insomma ci piacerebbe che provassero questa sensibilità anche le associazioni promuovendo la loro componente femminile. Sempre per portare degli esempi che ci riguardano nei gruppi di Camelot la rappresentanza femminile è già più equilibrata. Abbiamo due donne tra i cinque coordinatori centrali, nelle sette Aree di discussione ci sono tre donne con compiti di coordinatore, nei team di supporto i ruoli sono abbastanza distribuiti tranne per l’Area Finanza Immobiliare che è invece esclusivamente composta da uomini. Infine, in occasione dei CDR, la partecipazione delle donne e i loro interventi sono sempre di ottimo livello e in numero adeguato. Tuttavia se osserviamo gli altri eventi a cui quotidianamente la comunità immobiliare partecipa, il gap esiste, eccome! Purtroppo lo squilibrio è generale e tocca un po' tutti gli ambiti. Quando ci rechiamo in ospedale è raro trovare un primario donna, quando incontriamo il direttore della banca anche lì ci riceve un uomo, quando ci gustiamo un buon pranzetto lo chef è un omone grande e grosso, quando ci scappa l’occhio in cabina sull’aereo dentro scorgiamo seduti ai posti di comando due piloti con i calzoni. Detto questo, almeno nel real estate qualche donna in posizione di vertice fortunatamente c’è, pensiamo a Paola Ricciardi, Giovanna Della Posta, Liliana Comitini, Regina De Albertis, Barbara Polito, Micaela Musso, Francesca Galati Bolognesi, Elisabetta Spitz, Valeria Falcone, Beatrice Zanolini, Kelly Russell, Federica Brancaccio, Angelica Donati, Barbara Cominelli. Probabilmente ne abbiamo dimenticata qualcuna ma, se scorriamo l'elenco a livello appena inferiore, ne potremmo elencare a decine per non dire centinaia. Il tema della parità femminile esiste quindi solo laddove la capacità professionale non viene osservata e premiata mentre diventa un falso problema quando si pretende che questa parità sia un fatto puramente aritmetico.Va bene fare il primario, va bene fare il pilota, va bene fare lo chef di grido ma solo se sei brava e se sei capace. Penso che nessuna donna aspiri a occupare un posto di cui non si sente all’altezza. A meno che non si occupi di politica!