Face to face con Laura Rocca

Laura Rocca
Cofondatrice dello studio di progettazione Roccatelier Associati

Laura Rocca Profile | Linkedin

Cara Laura raccontaci di cosa ti occupi attualmete…

Dopo tanti anni di attività e tanti edifici costruiti e restaurati penso di poter dire di essere un architetto. La laurea arriva presto e anche la specializzazione. Anche i cantieri mi hanno visto giovane a dirigerli come direttore dei lavori e solo adesso, avendo passato la metà della mia vita a progettare e realizzare, direi che sono un architetto, che dirige con il fratello ingegnere uno studio, la Roccatelier Associati, che ha oltre venti anni di attività e che viene scelto per la sua qualità. Ora sento di poter dire di aver contribuito a costruire una bella realtà professionale.

Come sta evolvendo la tua professione, la progettazione e il mondo delle costruzioni?

Il nostro settore è uno dei più antichi al mondo ma le tecniche costruttive si innovano con cicli molto lenti. Negli ultimi trent’anni però tantissimo è cambiato. Il Computer ha sostituito il tecnigrafo e anche le imprese di costruzione si stanno rendendo conto che devono industrializzarsi, devono essere capaci di realizzare un prodotto che abbia delle caratteristiche che rispondono maggiormente alle regole del mercato industriale. Non ho mai veramente smesso di studiare anche per cercare di comprendere come sarà lo scenario futuro della professione ed essere pronta ad affrontarlo. Oggi progettare e dirigere un cantiere è molto diverso da trent’anni fa ma alla base c’è sempre un concetto chiaro, che in Facoltà non ti insegnano, ovvero che l’architetto è il regista della costruzione dell’edificio; deve quindi avere capacità che vanno ben oltre la sua creatività, interdisciplinari e fondate su una base culturale solida.

Quale il valore di una associazione di genere?

L’essere una donna in un mondo profondamente maschile ci dà la forza di vedere le problematiche in maniera differente e di affrontarle in modo creativo e proattivo. AREL è importante perché ci permette di essere insieme, di condividere la nostra conoscenza in maniera diretta e senza pregiudizi o limiti definiti da ruoli di potere. Qui possiamo chiacchierare del nostro lavoro e confrontarci con altre donne che vedono gli stessi problemi da un punto di vista diverso, e ci aiutano a risolverli. È importante condividere ed è importante partecipare alla vita associativa perché la condivisione è crescita.

In quali aspetti della vita professionale delle nostre socie possiamo essere efficaci?

Una donna è abituata a vedere il mondo che la circonda, gli spazi che abita – e che progetta – in modo diverso da un uomo. Siamo, inoltre, in questi ultimi anni, più consapevoli e a nostro agio nei settori del design e delle costruzioni e questa consapevolezza e unicità di visione devono essere di aiuto alle professioniste – giovani e meno giovani – che cerano la loro strada o un nuovo posizionamento tra le molte realtà della lunga filiera del Real Estate.