ARELONSITE 2018: racconto e immagini della prima visita
Rinascente, cultura e top brands per dar vita al nuovo flagship a Roma
Un posto “nuovo” chiamato Rinascente: tutti conoscono lo storico marchio italiano che soprattutto nelle principali città del Belpaese è stato (ed è) un riferimento dello shopping per generazioni. Ma forse non tutti conoscono il futuro che la Rinascente sta pianificando per i propri store come una piacevole ed armoniosa evoluzione del passato, mantenendo l’attenzione al cliente e alla qualità che alla base della propria storia.
Il nuovo flagship di Roma in Via del Tritone, scoperto dalle socie romane e dai loro ospiti giovedì 19 nella prima visita di “Arel on Site”, è un vero e proprio “regno” dello shopping e del viver bene in cui giovani ciceroni ci hanno introdotte raccontandoci della qualità dei marchi nazionali ed internazionali, nonché nelle meraviglie dell’acquedotto Vergine che riforniva tutte le fontane del centro di Roma e infine della sfida architettonica di un progetto realizzando in 11 anni nel dialogo tra innumerevoli soggetti e istituzioni. Il Building Manager Alessandro Cracas e il Guest Relationship Manager Luca Trombini, insieme alle loro collaboratrici, si sono divisi in due gruppi le numerose socie accorse per l’occasione, facendoci sentire accolte e riverite in una nuvola di fiori e verde (grazie agli allestimenti per l’iniziativa The Green Life). Al -1 abbiamo potuto ammirare il sito archeologico con i resti dell’Acquedotto Vergine, oggi animato dalle proiezioni storiche e spesso teatro di happening culturali. Poi siamo passati alle linee essenziali e contemporanee degli architetti Claudio Silvestrin e Giuliana Salmaso del Design Supermarket, dei negozi, della Tax Free Lounge e dell’Ufficio Clienti.
Salendo attraverso le scale mobili, tanti sono gli aneddoti del palazzo di cui veniamo a conoscenza, passato di proprietà da un immobiliarista romano a Prelios, e infine al marchio italiano, il cui nome fu deciso addirittura dal vate D’Annunzio. Come l’immobile dei primi del ‘900, vero e proprio palazzo nel palazzo, che su diversi piani è diventato parte integrante e suggestiva dell’architettura espositiva e che oggi ospita il corner di Dolce & Gabbana nella piccola terrazza interna. O scoprendo come diversi studi architettonici hanno firmato ciascun piano, dando un imprinting progettuale differente a ogni livello ma con una certa coerenza complessiva, che riserva grande attenzione ai pregiati marmi perfettamente tagliati e disposti l’uno accanto all’altro. Affascinante anche la storia della proprietà, rappresentata inizialmente dalla famiglia Borletti, che negli anni duemila ha aperto l’azionariato a diversi grandi investitori.
Infine, a maggio 2011, la tailandese Central Group ha acquisito il Gruppo continuando l’opera di valorizzazione e investimenti. Salendo fino al sesto piano le socie hanno potuto godersi un infuocato tramonto sulla cupola di San Pietro, la Basilica di Sant’Andrea delle Fratte, il Campanile del Borromini, Villa Borghese, il Quirinale, Monte Mario. Lo step finale, dopo la rituale foto di gruppo in terrazza, non può che essere il raffinato aperitivo da Vivi Bistrot, che ha lasciato apprezzare la food hall, contraddistinta da marchi prestigiosi della cucina italiana ma anche da gusti innovativi con richiami internazionali. È facile amare questo posto e immaginare come possa essere diventato un luogo rituale per romani e stranieri: 50 mila ingressi settimanali per un orario che si estende fino alle 23 per gli shop e alle 24 per i ristoranti, un bilancio in attivo con debiti completamente ripagati già a dicembre 2017, mille persone impiegate. E un senso dell’accoglienza e della dedizione al cliente che non ti aspetteresti da un gigante di questa portata.