ARELonSITE 2022. Il terzo appuntamento all'ex Mattatoio al Testaccio di Roma

Immersione nella storia più recente della Capitale per la terza visita ARELonSITE dell’anno. In più di quaranta, tra socie e amici della community, martedì 14 giugno scorso abbiamo colto l’opportunità di rileggere le vicende dell’ex Mattatoio al Testaccio sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1888 dalla matita avveniristica di Gioacchino Ersoch, poi oggetto di riprogettazioni e nuova vita dagli anni ottanta ad oggi, secondo una storia ricca e complessa il cui finale non è stato ancora programmato.

A raccontare nei dettagli tutta la vicenda è stato Eugenio Cipollone, architetto dello studio Insula che ha seguito le opere di ristrutturazione e di nuova costruzione di alcuni dei padiglioni oggi sede della Facoltà di Architettura, vero grande sponsor della rinascita del complesso. Grazie a un approfondito excursus, Cipollone ha ricostruito l’operazione iniziata dalla dismissione del più grande mattatoio d’Europa “solo” nel 1975, parlando dell’accordo di programma nel 1998 che ha posto fine allo stato di incuria e abbandono. Il punto di svolta c’è stato a inizio anni duemila, quando l’Ateneo ha progressivamente recuperato e occupato aule e laboratori, fino a trasferirsi del tutto nell’area.

Nella seconda fase della visita, una suggestiva escursione tra i padiglioni un tempo teatro dell’antica attività del macello – suddiviso in aree da destinare alle diverse categorie professionali e sociali – oggi spazi per lo studio, consultazione testi, partecipazione alle lezioni, persino sessioni improvvisate di yoga. La visita tecnica ha riguardato in particolare la biblioteca, l’aula magna e alcuni dipartimenti ricchi di suggestive tracce dei vecchi strumenti di macellazione e conservazione. Ad affiancare Cipollone nel racconto durante il percorso c’erano anche Chiara Tonelli, docente di Tecnologia dell'Architettura e Luca Montuori, docente di Composizione Architettonica ma soprattutto ex assessore all’urbanistica e protagonista della storia del complesso dal punto di vista amministrativo. Nel corso della straordinaria e unica visita abbiamo potuto confrontare tra loro le diverse fasi del grandioso progetto di riqualificazione ma anche scorgere i segni del passato recente, leggendo nelle strutture gli echi di quella fervente attività commerciale e artigiana che vi scorreva fino a cinquanta anni fa. Ma soprattutto abbiamo potuto ascoltare dalle voci dei protagonisti alcune fra le difficoltà affrontate nei decenni a causa di opposti interessi e incagli burocratici. Quei disagi che non sono riusciti tuttavia a privare la città di uno spazio centrale e strategico come l’ex Mattatoio e che lasceranno ancora spazio a un futuro di attività culturali, economiche e di intrattenimento.

I racconti sono infine terminati nell’aperitivo presso il ristorante Angelina, limitrofo al complesso.

 

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