A seguito dell’ordinanza del TAR Milano 373 sugli immobili degradati, quale disciplina si applica nel territorio milanese per recuperare gli immobili dismessi?

Con l’ordinanza 373 del 10 febbraio 2021 il TAR Milano ha sollevato la quesitone di legittimità costituzionale dell’art. 40 bis della Legge regionale 12 del 2005. Si tratta dell’articolo che stabilisce che gli interventi sugli immobili degradati usufruiscono di un incremento del 20% dei diritti edificatori e sono esentati dall’obbligo di reperimento di aree per servizi e attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale. Inoltre, gli interventi di rigenerazione degli immobili possono essere realizzati in deroga alle norme quantitative, morfologiche, sulle tipologie di intervento, sulle distanze previste dagli strumenti urbanistici comunali.
Il TAR Milano ha sollevato la questione di costituzionalità ritenendo che la dettagliata norma regionale non salvaguardi il potere di pianificazione comunale.
In effetti, il PGT 2030 del Comune di Milano già contiene una norma dedicata al recupero di immobili dismessi, l’articolo 11 del Piano delle Regole che, dopo aver indicato che il recupero degli edifici abbandonati e degradati costituisce attività di pubblica utilità, prevede che i proprietari degli edifici abbandonati possono presentare una proposta di piano attuativo o istanza di titolo abilitativo finalizzato al recupero dell’immobile. Il PGT di Milano stabilisce anche un termine di 18 mesi per avviare i lavori di recupero.
Nelle more della definizione della vicenda costituzionale, l’articolo 40 bis resta in vigore e una eventuale pronuncia di costituzionalità travolgerà con effetto retroattivo i rapporti che non sono “esauriti” ossia permessi che non possono essere più impugnati. Quindi, questo significa che se sono stati rilasciati permessi di costruire per la realizzazione di interventi di recupero di immobili degradati ai sensi dell’art. 40 bis questi sono ad oggi legittimi. Occorre tuttavia prestare molta attenzione al termine di impugnazione, anche in considerazione che secondo consolidata decorre dal momento in cui i terzi hanno conoscenza dell’intervento autorizzato.

 

Carmen Chierchia, partner DLA Piper

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