Ho tre figli di cui uno minorenne e al quale vorrei donare un immobile: quali sono le implicazioni in termini di autorizzazioni e di eredità?

Il nostro legislatore stabilisce che la donazione al figlio minorenne deve essere autorizzata dal Giudice tutelare che presiedendo agli interessi del minore, in quanto ancora incapace di compiere atti giuridici, valuta le scelte dei genitori affinché non pregiudichino gli interessi del figlio. Tale autorizzazione è richiesta a pena di nullità dell’atto stesso sia che si tratti di donazione diretta (il genitore regala, intestandolo al figlio minore di età, un immobile di sua proprietà) che di donazione indiretta (il genitore paga con proprio denaro il venditore di un immobile e ne chiede l’intestazione al figlio). Proposta l’istanza al Tribunale del luogo di residenza del minore, il Giudice tutelare emette una decisione della quale i genitori dovranno richiedere una copia autentica da esibire al notaio per la stipula dell’atto di compravendita (donazione indiretta) o di donazione (donazione diretta).

Talvolta, è lo stesso studio notarile, a cui si delega la stipula dell’atto, ad occuparsi del deposito della domanda di autorizzazione da presentare al Giudice tutelare. Del valore di tale bene donato al minore, si dovrà tenerne conto per calcolare i diritti di legittima di tutti gli eredi del donante e, di conseguenza, a meno che non ne sia stato dispensato in sede di atto di donazione, il figlio dovrà imputarne il valore di quanto ricevuto in conto alla futura eredità del genitore.

Al netto delle rilevanti problematiche che tali liberalità creano in sede di definizione dell’asse ereditario in morte del genitore, e che in questa sede per questioni di spazio non possiamo approfondire, occorre specificare che la disciplina della donazione del genitore ai figli, in generale, è sovrapponibile a quella delle successioni mortis causa cui si rinvia.

Avv. Francesca Mesiti con Studio legale in Roma