Business ai tempi del Coronavirus, ArchLivIng

di Clara Cucco

Sono Clara e lavoro in ArchLivIng.

Anche se il nome potrebbe far pensare ad uno studio di architettura, siamo una giovane società di ingegneria formata da professionisti di molteplici discipline.
Siamo “giovani” sotto tutto i punti di vista: la nostra storia inizia appena 9 anni fa, la nostra età media è di 35 anni e, soprattutto, abbiamo uno spirito curioso e dinamico, proprio come quello dei giovani entusiasti della vita.
Cresciuti all’improvviso, per poter gestire l’emergenza della ricostruzione post sisma in Emilia Romagna, ci siamo trovati ad un certo punto nella necessità di organizzarci e darci una struttura.
Abbiamo iniziato un percorso, partito con la certificazione per la qualità, che ci ha aiutato a imporci delle regole, per arrivare oggi alla Business Agility.

Il metodo Agile ci orienta sul valore, sulle persone, ci spinge ad essere adattabili e flessibili, mantenendo sempre l’occhio vigile sulla professionalità, l’eccellenza del nostro lavoro e l’onestà intellettuale.

Il nostro tratto distintivo sta proprio in questo: svolgiamo un lavoro pieno di tecnicismi, ma il nostro approccio è quello di dare importanza a quello che si nasconde dietro: le relazioni tra persone.
Relazioni spesso difficili, tra noi, innovatori, e chi ha paura del cambiamento, tra chi sperimenta e chi fa resistenza.
Le trasformazioni che abbiamo messo in campo negli ultimi due anni ci hanno reso resilienti, riusciamo a rispondere alle esigenze dei committenti più esigenti, ci mettiamo in discussione e ascolto, imparando sempre ciò che non sappiamo con curiosità e acquisendo sempre nuove competenze.
Non è stato difficile, in questo periodo di isolamento dall’ufficio, iniziare a lavorare in smartworking, già da tempo lavoriamo in modo flessibile, quindi le tecnologie sono rodate insieme a una serie di abitudini.
In questa situazione per noi la parte più difficile è la distanza fisica, la perdita di quella ritualità rassicurante del contatto umano con i colleghi: la pausa caffè delle 11 allietata dalla cassata mandata dai genitori di qualcuno, all’aperitivo a fine giornata per controllare insieme la classifica del fantacalcio. Ci manca la condivisione delle emozioni.
Da qualche tempo, internamente, avevamo iniziato un percorso di formazione importante sul tema dei cicli (di vita delle persone, di energia) per parlare di rispetto e accoglienza reciproca.
Un percorso in cui imparare a percepire con empatia le emozioni e i sentimenti degli altri, che ora ha subito una battuta d’arresto. Questo è solo un esempio delle tante attività che inevitabilmente in questo momento si sono fermate e che lasciano un vuoto, una casella bianca da colmare.
Sento la preoccupazione dei ragazzi, so che ad ogni nuovo decreto o ordinanza della Regione si fanno domande sul futuro.
So che questo smarrimento diventa paura e spesso negazione della gravità della situazione.
Vorrei poter comunicare con tutti con immediatezza e rassicurarli che faremo di tutto per vivere le conseguenze della situazione, che saranno inevitabili, con coraggio e professionalità, come abbiamo sempre fatto.

Con molti non è nemmeno necessario parlare, l’appartenenza ai valori aziendali è tale che dinamismo e curiosità ci portano ad utilizzare questo tempo, che sembra dilatarsi a dismisura, per studiare, approfondire, affinare le nostre conoscenze e ampliarle.
Con alcuni la difficoltà di comunicare è tale che questa situazione ha alzato un muro inespugnabile, minando le basi dell’appartenenza.
Anche per noi, che abbiamo l’onere e l’onore di guidare questa azienda è un momento difficile.
Nessuno di noi è nato manager, ci siamo costruiti le nostre competenze sbagliando, studiando, confrontandoci con altri, non tirandoci mai indietro davanti alle difficoltà e rispondendo sempre in prima persona con onestà.
In questo momento siamo chiamati a creare una nuova quotidianità, una nuova ritualità, nuove modalità di comunicare e relazionarci tra noi.

E dobbiamo farlo velocemente, anche stavolta dobbiamo imparare facendo.
AREL per me è un nuovo mondo, di cui sto scoprendo aree davvero interessanti ed è un piacere poter dare la mia testimonianza.
Sarebbe bello avere l’occasione di confrontarci, anche in questo momento, e scoprire come altre realtà stanno agendo e reagendo.

Sentiamoci, le buone idee nascono sempre in maniera inaspettata!

Sede
Via Bernardo Quaranta, 40
20139 Milano

Contatti
Phone: +39 02 39297879
arel@arelitalia.com
presidente@arelitalia.com

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